Pat Benatar
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Foto Tour Link Recensioni >> Recensione di TROPICO

TROPICO: IL POP ESOTICO DI PAT BENATAR

Recensione di Quentin Harrison  7 gennaio 2009

Fonte: http://qhblend.blogspot.com/

Sonorità grandiose costituiscono l'essenza di Tropico (1984), il quinto disco di Pat Benatar registrato in studio.  L'album significò una partenza ed un rimodellamento per la rock vocalist. Con "In The Hit Of The Night" (1979),  Benatar si mise in luce con una fierezza ed un sex appeal proponendo istantaneamente il suo proprio modo di essere e diventando un pezzo forte della nascente MTV. Tuttavia dal 1982, il ruolo di "femme fatale" è diventato soffocante per Pat Benatar, come lei stessa ha più volte confessato. Questa pressione si è manifestata con la new wave priva di ispirazione dell'album "Get Nervous".

Aspirando chiaramente ad una forma artistica fuori del comune, la trovò sul classico "Love Is A Battlefield", dal suo "Live From Earth" LP (1983). Il suono era robusto, ma mostrava un'estensione stilistica più ampia di quella che le era stata attribuita fino ad allora. Molti sono ignari del fatto che Benatar iniziò a cantare musica lirica e che studiò per anni prima di diventare una vera e propria star. La solitaria ambizione dichiarata da Benatar era quella di andare oltre il format rock delle Top 40 che l'aveva inscatolata. Con suo marito, il chitarrista Neil Giraldo e la sua band risoluta, formata da Charlie Giordano alle tastiere, Roger Capps e Donnie Nossov al basso, e Miron Grombacher alle percussioni, Tropico fu forgiato. I diritti di produzione furono condivisi fra Giraldo e Peter Coleman, e la composizione delle canzoni fu diretta in egual misura da Benatar, Giraldo, Coleman e i membri della band.

Caratterizzato da una moltitudine di liriche, letture vocali e arrangiamenti musicali, il disco è stato concepito per attraversare delle ombre piuttosto che delle esplosioni, che invece caratterizzavano il precedente lavoro di Benatar. Le ombreggiature esprimono comunque la loro enfasi nella complessità della canzone, in contrasto con la sua potenza, dando luogo ad un mix in cui ogni elemento trova perfettamente la sua collocazione. ..... In questo periodo Benatar è ad un passo dalla sua maturità musicale.

Poemi come "Painted Desert" e "Outlaw Blues" sono racconti popolari profondi, meditativi, e Benatar volteggia in vocalizzi e li governa per metterli al servizio della sua stupefacente esperienza tecnica, ma in modo più toccante. Più che mere ballate, entrambe sfoggiano elementi di chitarra alla "spaghetti western". Ci sono anche tecniche innovative che riguardano le tastiere e la produzione con lo scopo di confezionare un pop caldo e maturo. La stessa Benatar presenta solide performance dappertutto, dal vivo, consapevole della bontà del proprio materiale, e la sua presenza aggiunge ossatura all'intensità delle canzoni. Pat attraversa vestiboli sonori che echeggiano, piroetta attraverso pop percussivi e placa ogni attacco frenetico di chitarra. ..... La canzone "Temporary Heroes" spicca con il suo interessante utilizzo ciclico di percussioni. L'oscura e densa "Diamond Field" è un incanto con la sua fusione vocale a più dimensioni.

Una delle molte stelle di Tropico è "Ooh Oooh Song", un'esplosione di swing blues che ostenta un accenno di solida chitarra, prosegue in un grazioso motivo ripetuto alle tastiere, e si innalza con vitalità e fascino grazie alla voce di Pat. Considerato il suo primo lavoro sul blues, "Ooh Ooh Song" rappresenta in Tropico una adeguata anticipazione degli esperimenti di blues apparsi una decade più tardi con il suo "True Love". "We Belong" è l'unica canzone che raggiunse una fama scintillante, ma i migliori momenti di Tropico sono i singoli meno conosciuti. La fortuna di "We Belong" è quella di essere l'unico pezzo ben conosciuto dell'album, con singoli sorprendenti come "Painted Desert", "Ooh Ooh Song", e "Diamond Field" tragicamente sconosciuti ai più. Sono invece diventati dei classici per i puristi di Benatar o hanno trasformato chi ha ascoltato questo lavoro.

Il disco ha conquistato con le vendite un modesto platino, e si comportò meglio tra i critici, mentre divise i fans. I fans che perse furono più di quelli recettivi alla  Benatar "più soft", tuttavia Pat si guadagnò una soglia creativa irraggiungibile per molti suoi contemporanei.

Dopo più di 20 anni, Tropico si colloca come uno degli album più accattivanti che Pat Benatar abbia creato. Tropico tiene fede al titolo esotico e rinfresacnte che lo rappresenta ed estingue la sete di coloro che cercano una differente forma di eccitazione.

Quentin Harrison

Traduzione:  Luca Ansaldo

Painted Desert

 

Painted Desert Live at The Filmore in 1988.

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